Storyboard 30×21 cm circa
Cos’è uno storyboard
Lo storyboard viene utilizzato nella maggior parte dei film americani e inglesi, soprattutto quelli d’azione, e molto raramente nei film italiani e francesi.
Alfred Hitchcock ne fu certamente un cultore; è abbastanza noto il fatto che disegnasse per intero i suoi Film, ma solo con la risistemazione degli archivi della RKO si è capito fino a che punto si spingeva il suo perfezionismo: conservate in grosse scatole sono state ritrovate decine di migliaia di disegni, per lo più a colori, che illustravano i suoi film, inquadratura per inquadratura. Hitchcock amava dire che considerava i suoi film finiti prima ancora di girarli, e che molto raramente guardava nel mirino della macchina da presa, tanto sapeva già che l’inquadratura sarebbe stata l’equivalente fotografico degli storyboard.
Anche Martin Scorsese realizza i suoi film prima sulla carta e poi sul set. Disegna lui stesso tutte le inquadrature dei suoi film.
Anche Kathryn Bigelow che, prima di diventare regista, è stata una pittrice, disegna da sola i suoi storyboard. “Non dipingo più (…) disegno solo i miei storyboard. Faccio degli storyboard molto precisi, così da visualizzare tutte le scene e, in seguito, lavoro su questi storyboard con il direttore della fotografia. I miei storyboard sono sempre molto precisi, soprattutto quelli delle scene d’azione”.
Spielberg, invece, non sa disegnare, ma in compenso assolda schiere di storyboard-artist per i suoi film. Prima di realizzare Jurassic Park ha messo al lavoro cinque illustratori sulle bozze del romanzo di Crichton, con il risultato che probabilmente anche lo scrittore è stato influenzato dagli storyboard. Per anni gli storyboard sono stati rivisti e corretti, tanto da far dire ad uno degli storyboard-artist che era affascinato da quella specie di lotta per la sopravvivenza che si ingaggiava tra un disegno e un altro.
Ridley Scott può essere definito un vero entusiasta dello storyboard. Per lui “ognuno di quei disegni abbozzati vale da solo più di mille parole”. Nei suoi film “l’ingranaggio della produzione progredisce con gli storyboard”, che “salvano una incommensurabile quantità di tempo e forniscono al regista il senso chiaro delle sue mete”.
Anche James Cameron disegna tutte le inquadrature dei suoi film. Il regista di Titanic e Terminator considera lo storyboard “un inestimabile strumento per la visualizzazione di un film, che, come la parola scritta, può essere appena abbozzato o perfettamente definito, può essere seguito rigidamente o gettato nel cestino, con l’evolversi della visualizzazione della sceneggiatura”.
L’uso dello storyboard è così invalso che il fatto di non usarlo può assumere quasi il valore di una scelta controcorrente, il rifiuto di una tradizione, di un sistema di lavoro collaudato e consolidato nel tempo.
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